martedì 4 dicembre 2012

La tecnologia come giudice supremo nello sport

La figura dell'arbitro nello sport è determinante. E' l'unico soggetto che può giudicare e prendere decisioni, condizionando inevitabilmente l'andamento della gara. Purtroppo però non sempre queste decisioni sono corrette. L'arbitro è umano e come tutti gli umani può sbagliare. Con l'utilizzo della tecnologia questi errori, moltissime volte si eliminerebbero. Sarebbe quindi necessario sostituire la figura umana dell'arbitro, introducendo un giudice meccanico quasi perfetto nelle sue valutazioni?
Molti scienziati ritengono che questo sia un aspetto essenziale. Muovendosi in questa direzione si eviterebbero polemiche di ogni tipo perchè la verità sarebbe oggettiva e non più fatta dalle interpretazioni di una persona.
Gli ingegneri che studiano il metodo dell'occhio di falco, sostengono per esempio che la loro innovazione tecnologica dovrebbe estendersi in tutti gli sport, perchè farebbe chiarezza nelle regole e renderebbe il giudizio uguale per tutti, senza possibilità di replica.
Tuttavia la cerchia di individui che resta contraria all' "arbitro tecnologico" risulta essere molto estesa.
Queste persone, composte per lo più da tifosi e sportivi amatoriali, vorrebbero capire perchè si spinge tanto per l'introduzione dell'arbitro meccanico e computerizzato negli sport. Perchè l'atleta può sbagliare e colui che lo giudica no? Inoltre si assisterebbe ad un gioco intervallato da troppe pause, necessarie per le sentenze definitive.
La risposta a queste questioni è diversa e varia a seconda dello sport che si prende in esame. Mentre nel basket e nel tennis, in casi dubbi si ricorre alla tecnologia per trovare una risposta esatta, nel calcio si stanno muovendo solo adesso i primi passi verso la tecnologia come fattore valutativo, perchè la figura arbitrale viene (quantomeno teoricamente) rispettata ed un eventuale errore si accetta.
Ma poichè il mondo dello sport ha una rilevanza mediatica sempre più importante ed ogni errore di giudizio viene amplificato e tradotto in atto di malafede o sudditanza psicologica, ogni disciplina sportiva si sta muovendo verso l'attivazione di un arbitro supremo, perfetto in ogni sua decisione.
 
L'arbitro che ricorre al replay
per giudicare un'azione di gioco.
Nella società odierna anche gli organi sportivi sono sostanzialmente favorevoli dinnanzi all'idea di far arbitrare le gare con l'aiuto di computer, chip e replay istantanei, garantendo così una perfetta valutazione dei fatti.   
E' il trionfo delle scoperte tecnologiche-scientifiche, che dettano legge anche in ambito sportivo.

Nessun commento:

Posta un commento