martedì 4 dicembre 2012

Formula uno: podio del pilota o della vettura?

"CON QUESTE FORMULA UNO POTREBBERO CORRERE ANCHE DELLE SCIMMIE" Cit. Niki Lauda;
"DATEMI QUALSIASI COSA A MOTORE E IO VE LA PORTERò AL LIMITE" Cit. Gilles Villeneuve

Formula uno: adrenalina, velocità, tecnologia, crash, podi, circuiti, Gran Premi; e sono solo poche parole per descrivere un mondo che da più di mezzo secolo appassiona milioni e milioni di persone in tutto il mondo. Un mondo che vive d'innovazione, di talenti, di incidenti e tragedie. Uno sport che ha trascinato con se vite di giovani piloti, che ha totalmente cambiato la vita a uomini vittime d'incidenti in corsa, uno sport che nonostante tutto continua a far spettacolo e a coinvolgere i telespettatori nelle domeniche pomeriggio suscitando una rincorsa d'emozioni. Ma che cosa fa delle corse in macchina uno sport così avvincente? é forse il rischio, il correre a velocità folli sprezzanti del pericolo, è la ricerca di adrenalina o follia?
Probabilmente è il mix di tutto questo, insieme alla voglia di conoscere come reagiscono le nuove tecniche meccaniche ed elettroniche sull'asfalto dei circuiti di tutto il mondo, circuiti i quali, insieme alle monoposto, si evolvono e mutano per trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e spettacolo. La FIA (Fédération International de l'Automobile) ha infatti optato per creare questo connubio tra sicurezza e show innanzitutto smussando il livello di pericolo di alcune curve presenti nei tracciati, causa di innumerevoli incidenti; questo, sicuramente, ha suscitato non poche polemiche da parte degli appassionati, i quali, vorrebbero che sui tracciati non venisse messa mano; suggeriscono invece di aumentare le vie di fuga in caso di fuoriuscita dall'asfalto delle monoposto. Le vie di fuga sono semplicemente i fuori pista, i quali in passato erano ricoperti con ghiaia o erba; questi due elementi facevano si che le automobili di F1 non potessero frenare ed erano complici di incidenti spettacolari, nei quali i piloti venivano sbalzati ad altissime velocità. La FIA in questi ultimi anni, nel suo progetto di messa in sicurezza dei tracciati, ha deciso, con l'aiuto di molteplici ingegneri, di asfaltare le vie di fuga, facendo in modo che il terreno risultasse più adatto alle frenate dei veicoli evitando tragedie come in passato. Le critiche però si son fatte sentire: se è vero che l'asfalto è più sicuro e rende la frenata più efficiente come la mettiamo nel caso in cui, come già accaduto, i freni delle monoposto fossero fuori uso? L'erba perlomeno creava un attrito migliore. Aggiungono ancora gli esperti: "la sicurezza in F1 non è “evitare che una vettura vada a sbattere a 300 km/h”, come i signori Whiting&Co. (Whiting direttore di corsa, delegato alla sicurezza della FIAvogliono far credere realizzando queste vie di fuga chilometriche in asfalto, piuttosto “evitare che il pilota che va a sbattere a 300 km/h si faccia male”, cosa che è già stata raggiunta da tempo".  Le critiche comunque non hanno fermato la federazione e l'apertura dei cantieri: spettatori delusi, ingegneri in disaccordo, ma la sicurezza è divenuta ormai una priorità su tutti i tracciati. Non sono solo i circuiti però a essere messi sotto esame: l'abitacolo è ancora un caso aperto, in tutti i sensi.
Un progetto di una monoposto con cupola.
I piloti infatti non son coperti nell'abitacolo e questo è un tallone d'Achille per la sicurezza: ogni ipotesi per migliorarla ha troppe controindicazioni. Sul tavolo degli ingegneri, già da tempo, giacciono brevetti stilati per mettere in sicurezza il pilota: una delle soluzioni è quella di installare una sorta di gabbia che protegga la testa: non molto efficiente come progetto, in quanto in caso di incendio della monoposto il corridore resterebbe imprigionato nella stessa e inoltre durante la gara la visibilità verrebbe ridotta non di poco. Si sta pensando ora a una sorta di cupola stile aereo militare ma è solo una proposta. Saranno quindi così le automobili del futuro? Cambiamento necessario o elevata preoccupazione? Sicurezza o tradizione?
Volante di una Ferrari di ultima generazione
Tradizione appunto: cosa è rimasto di tradizionale in questo sport? Le automobili non sono più come quelle degli anni '50, e non si parla solo di estetica o di sicurezza; ogni singolo elemento è mutato, tutto ormai è tecnologico, lo sterzo è come un joystick. La vecchia meccanica è andata in pensione da tempo; ci si chiede, quindi, quanto sia determinante il pilota dei giorni nostri, quanto conti il suo talento nel manovrare questi "robot": è tutto merito dell'ingegneria elettronica oppure è ancora indispensabile prontezza e bravura per correre nel GP? Anche su questo tema sono diverse le scuole di pensiero: chi punta al pilota e chi all'automobile, chi propone un recesso della tecnologia puntando tutto sull'uomo talentuoso, mentre chi sostiene che è la tecnologia che fa la competizione: si prospetta un'altro caso irrisolvibile.



LINK E VIDEO:

INCIDENTI NELLA F1: http://www.youtube.com/watch?v=-h1JTqP2Uww
COME è FATTA UNA VETTURA DI F1: http://www.derapate.it/articolo/sauber-una-formula-1-spaccata-a-meta-come-una-mela-video/38489/
 

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