martedì 4 dicembre 2012

la tecnologia nel tennis ha fatto ACE....



HAWK-EYE, RACCHETTE LEGGERE MA POTENTI, NUOVI ALLENAMENTI


Racchetta da tennis: leggera con una grande capacità
di controllo: oggi giocare a tennis è più facile
L'esuberante John Mcenroe
durante un match a Wimbledon:
impugnava racchette in legno.
Coordinazione, fluidità del corpo, forze contrastanti: questo è il gioco del tennis, dove diviene importante gestire bene l'aspetto psico-fisico della prestazione in modo da ridurre al massimo i possibili infortuni, soprattutto quelli derivanti non da un incidente traumatico ma bensì da un problema di stress o posturale. Questo gioco di grinta ed energia, di eleganza e potenza nasce nell'antica Roma, evolvolutosi e miglioratosi sempre più sino ad arrivare ai giorni nostri trasformatosi grazie alla ricerca e all'ennesimo intervento della tecnologia. Tecnologia sofisticata che, nel tennis, ormai è risultata imprescindibile: l'Hawk Eye, introdotto già nel 2006 è uno dei molteplici sistemi tecnologici ritenuti indispensabile per lo svolgimento dei match. L'apparizione ufficiale del così detto occhio di falco avvenne negli Us Open di New York; il ricercato impianto ha il compito di seguire le traiettorie delle palle giocate per giudicarle dentro o fuori in modo insindacabile; è assicurato da dieci telecamere posizionate lungo tutta la lunghezza delle righe che registrano i rimbalzi della palla, in particolare gli ultimi cinque dal momento in cui il giocatore ferma il gioco per chiedere il "challange" (ricorso all'utilizzo dell'istant repaly) del punto in discussione; è proprio il giocatore stesso ad appellarsi alla moviola e se, il giocatore detenente tre possibilità di ricorso, ha ragione, il numero di challange a sua disposizione rimane invariato, diversamente le possibilità vanno a scalare. Questa, se così si può definire, moviola elettronica, assolve gli arbitri di sedia da fastidiose decisioni sull'over rule (decisione presa dal giudice di gara contrapposta a quella del giudice di sedia). Ma il pubblico, opinionista sovrano nel mondo dello sport, come reputa l'iniziativa dell' ITF (Federazione Internazionale Tennis) riguardante l'installazione dell'Hawk Eye? Mediamente gli "spalti" simpatizzano per l'occhio di falco, in quanto, la riproduzione sul tabellone elettronico del tiro effettuato è sicuramente spettacolare, ma molti giocatori si sono dichiarati sciettici sul suo utilizzo. Infatti, sopprattutto agli esordi dell' utilizzo del sistema elettronico, i problemi ci sono stati: il più discusso riguarda la tempistica, in quanto i giocatori impiegano troppo tempo nel formulare la loro richiesta all'arbitro e questo ancora oggi genera discussioni in campo. Venne messa anche in discussione l'attendibilità dei risultati del sistema. Le problematiche rilevate sono state discusse direttamente con il dirigente dell' Hawk Eye Innovations, dottore Paul Hawkins, e la società produttrice; quest'ultima ribatte affermando che: "L'Hawk Eye è stato sottoposto a migliaia di test, superandoli tutti. L’ITF ha stabilito che 5mm costituiscono un margine d'errore accettabile, e il nostro livello di sicurezza è ben al di sotto di questo limite”. L'Hawk Eye non è però l'unica tecnologia che si è insediata nl mondo del tennis: allenamenti monitorati da sofisticati macchinari di ultima generazione, racchette realizzate tramite materiali frutto dell’innovazione tecnologica sperimentale che ha permesso di raggiungere eccellenti standard qualitativi. Per quanto riguarda gli allenamenti, la tecnologia può concretamente aiutare i tennisti a prevenire problemi fisici portati dallo scorretto movimento dell'atleta alle articolazioni e alla muacolatura. Uno dei massimo esperti mondiali nel campo è l'australiano Brad Langerveld: il suo studio è teoricamente molto semplice: si tratta di analizzare al pc i movimenti di un numero considerevole di atleti traendone un modello biomeccanico di come si dovrebbe eseguire il colpo ottenendo minor attrito, sforzo e aumentandone l'efficienza e l'efficacia. Con l'utilizzo di questo modello base aiuta i tennisti a migliorare il loro movimento avvicinandolo sempre più a quello ottenuto dai suoi studi. Questo processo prevede l'utilizzo ancora una volta delle telecamere, le quali riprendono il soggetto, mentre indossa dei sensori, da varie angolazioni. Questo tipo di allenamento personalizzato è molto apprezzato dagli atleti i quali affermano di aver giovato molto dal punto di vista fisico sia dal punto di vista tecnico grazie all'introduzione di queste tecnologie. Langerveld afferma che: "Il limite dei tennisti è che spesso si accorgono del problema quando ormai è troppo tardi. Se si sottopone il fisico ad un logorio eccessivo in certe parti del corpo è poi difficile risolvere completamente il problema. Ed a volte proporre dei cambiamenti nella loro tecnica è molto difficile, si incontrano molte resistenze. Ideale sarebbe intervenire da ragazzini, quando ancora il fisico si sta formando, in modo da correggere alla base gli eventuali problemi e quindi creare un tennista sano dal punto di vista posturale e biomeccanico. Però sono ancora poche le scuole di tennis che sfruttano questi metodi, probabilmente anche per problemi di costi che attualmente purtroppo non sono bassi. Dovrebbero essere le stesse federazioni nazionali ad usufruire di queste metodologie. Si sta iniziando, ma ancora i mezzi non sono tanti." Così parla il dott. Langerveld, nella speranza di poter dare un contributo al futuro della salute dei tennisti, e non solo. Jimmy Connors tennista ormai lontano da tempo dalla terra rossa appoggia il dott. Langerveld dicendo: "L'esperienza e' un grande vantaggio. Il problema e' che quando hai esperienza sei troppo vecchio per sapere cosa fartene".
I tennisti oltre ad allenamenti personalizzati, tecnologici e elettronici hanno comunque un'altro aiuto dalla scienza e dalla ricerca: la tecnologia dei materiali con cui vengono prodotte le racchette: una di quelle di ultima generazione è quella supportata dalla tecnologia CrossBow che ha alla base lo stesso sistema di una molla o di un arco: all'impatto con la palla il telaio si carica grazie alla dinamicità del ponte rilasciando la potenza immagazzinata, in fase di risposta. Il telaio è costituito quindi da due parti, la cui caratteristica principale è il ponte che si muove indipendentemente e che concede alla racchetta di accumulare più potenza sia sul piatto corde che sul ponte. Quindi l'evoluzione dei materiali lo sviluppo delle tecnologie, gli studi di biomeccanica hanno migliorato e spettacolarizzato il gioco ancora una volta. Ma resta ancora da definire se è l'uomo che migliora la sua tecnica supportato dalle tecnologie o sono le tecnologie a migliorare la tecnica dell'uomo.

l'Occhio di Falco: viene utilizzato
per le palle dubbie, non visibili
ad occhio nudo




LINK E VIDEO:

ESEMPIO DI HAWK-EYE DURANTE UN MATCHhttp://www.youtube.com/watch?v=wPuA7gv9gDw
AD OGNI GIOCATORE LA SUA RACCHETTA:http://www.youtube.com/watch?v=QwXYjmHH_yg

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